SAN GENUARIO

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SAN GENUARIO: abitanti 313

Festa patronale il 10/07.

(La S.Messa  viene celebrata la domenica antecedente o successiva alla data del Santo Patrono)
 

CENNI STORICI

SAN GENUARIO

A circa 4 Km da Crescentino, lungo la strada delle Grange, in direzione di Vercelli, sorge la frazione San Genuario. Ritrovamenti romani, di una certa importanza, fanno pensare che questo luogo fosse già abitato in quell’epoca lontana.Certa è invece l’esistenza dell’abbazia benedettina di San Michele Arcangelo di Lucedio fondata nel 707 da Gauderi, cavaliere del re longobardo Ariperto II.

Nei secoli l’abbazia prese poi i nomi di San Genuario e di San Bononio. Il territorio dell’abbazia, al tempo del suo massimo splendore, era molto esteso ma dal XIII secolo, con la nascita e lo sviluppo dell’abbazia cistercense di Santa Maria di Lucedio, e l’insediarsi a Crescentino dei conti Tizzoni nel 1315, ebbe inizio la lenta decadenza del monastero di San Genuario.

Nel 1419 un “breve” di Papa Martino V concesse la metà dei territori dell’abbazia, con contratto enfiteutico, ai conti Tizzoni che si impegnarono ad edificare un castello a difesa del borgo e dell’abbazia.In seguito, Giacomo Tizzoni ottenne anche l’investitura di Conte di San Genuario ma i monaci si opposero e la questione andò avanti per parecchi anni.Il castello (15) fu edificato solo dopo la metà del 1400 dai figli di Giacomo Tizzoni e fu testimone delle numerosissime lotte tra fazioni opposte che travagliarono il territorio e i suoi abitanti.

Dopo la rivolta dei Crescentinesi contro Riccardo IV Tizzoni, vide i processi sommari e le impiccagioni ai suoi merli e gli altri innumerevoli castighi fatti toccare in sorte da Giovanni Andrea II Tizzoni ai “congiurati” crescentinesi.

Esauritasi la dinastia dei Tizzoni, il castello passò nelle mani di molti proprietari e, anche attualmente, è proprietà privata.

L’edificio, tipicamente rinascimentale, è costituito da una struttura principale a base quadrata cui si appoggiano una torre cilindrica e terrazze ornate da merli ghibellini. Osservando il castello si possono notare le modifiche subite nel tempo tra le quali, risulta evidente la copertura del camminamento.

L’abbazia intanto, tra varie vicissitudini, era sopravvissuta fino al 1854 quando fu istituita la parrocchia mentre la maggior parte dei suoi beni era stata venduta all’inizio del secolo.

La parrocchiale della frazione sorge nello stesso luogo dell’antica chiesa abbaziale della quale possiamo ancora ammirare il campanile romanico e la parte retrostante dell’abside con archetti pensili, e caratteristiche pietre fluviali e tufacee.La facciata della chiesa odierna presenta semplici linee architettoniche, l’interno è suddiviso in tre navate senza transetto terminanti nella parte absidale preesistente.

L’abside maggiore con il catino sovrastante e le absidiole laterali ricordano l’impianto classico delle costruzioni monastiche riconducibili al XII secolo, le navate presentano pilastri cruciformi che sostengono le volte a crociera.L’altare maggiore, di marmo scuro, fu costruito agli inizi del 1800.Nell’absidiola di destra si trova un pregevole altare ligneo, in lacca e oro, avente al centro una nicchia, con la statua della Madonna, adorna lateralmente da quattordici medaglioni ovali rappresentanti scene della vita di Cristo.

L’altare presenta un paliotto settecentesco adorno di ricchi intarsi policromi.Nella navata di destra sull’altare laterale troviamo una tela raffigurante la Madonna fra gli angeli, sotto la quale compaiono due frati; sulla stessa pala, in basso a sinistra, si trova l’arma blasonata dei Degregori.

Anche questo altare porta un paliotto settecentesco.Sul pilastro di fronte all’altare si vede la lapide della tomba di Gaspare Degregori fatta apporre dalla moglie. Nella navata di sinistra troviamo l’altare di San Genuario, di semplice fattura neoclassica ed ormai privo delle reliquie del Santo Patrono sottratte dai ladri alcuni anni fa.

A sinistra della porta centrale si può vedere il fonte battesimale ligneo, posto su un’acquasantiera e chiuso da un cancellata in ferro battuto.Il ballatoio che funge da orchestra è adorno di sette medaglioni a forma di losanga con Santa Cecilia e angeli musicanti.

Sopra il ballatoio, una finestra rettangolare istoriata raffigura l’immagine del giovinetto martire San Genuario.Diversamente dagli altri borghi rurali, San Genuario presenta un centro storico con palazzi signorili le cui origini vengono fatte risalire al 1600 e al 1800; va ricordato che fu a lungo comune autonomo e divenne frazione di Crescentino solo agli inizi del 1900. 

 

Materiale prodotto da tutte le scuole elementari e superiori di Crescentino è fornito da“Noanainfo Editrice - via Martiri di Cervarolo 74/3 – Reggio Emilia.

 

Per gentile concessione dei nuovi proprietari del Castello di San Genuario

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