Le Confraternite

Le Confraternite erano nate nel Medioevo come associazioni di laici, unite dalla comunanza di scopi e interessi, che potevano essere caritativi (come alloggiare i pellegrini, provvedere agli orfani e alle vedove, ecc.) ed anche corporativi (tutela del lavoro manuale, osservanza del giorno della festa, provvidenza per i lavoratori della Confraternita...)

Confraternita di San Bernardino

Situata in via Dappiano, è ritenuta, non solo dagli storici locali, la più antica fra le Confraternite di Crescentino. Dedicata in principio a Santo Stefano, intorno al 1460 mutò la sua denominazione per ricordare il passaggio a Crescentino di San Bernardino da Siena, grande e ascoltato predicatore di pace in anni di sanguinose lotte intestine. La chiesa di San Bernardino spicca nella storia locale per una particolarità. Nel 1775 il capomastro crescentinese Crescentino Serra trasportò l’altar maggiore della chiesa per ampliarne il coro. Questo singolare trasporto assunse grande importanza, perché diede al Serra grande credibilità quando l’anno seguente propose di trasportare il campanile della Madonna del Palazzo (trasporto felicemente avvenuto il 26/03/1776). A detta degli intenditori si ritiene opera di gran lunga più meritoria il trasporto dell’altare che non il trasporto del campanile. Nel 1794, durante la campagna militare della Francia contro lo stato sabaudo, la Confraternita venne devastata dai soldati stranieri che la adibirono a magazzino da fieno per i cavalli. Anche nel 1861 la chiesa fu utilizzata dai militari. La facciata barocca del 1722 ha cinque statue incastonate in apposite nicchie. Sopra all’altare maggiore, si può ammirare la maestosa pala della Circoncisione, eseguita nel 1667 dal pittore Bartolomeo Garavoglia. All’esterno, nel cortile della chiesa, nel 1749 è stato costruito il campanile.

Confraternita di San Michele

Le prime notizie della confraternita di San Michele risalgono al 1569, ma si pensa sia più antica. È situata in via Antonio Cenna, contrada dei Bastioni.
La tradizione vuole che sia orientata verso mezzogiorno per volontà dei contadini affinché San Michele salvaguardasse i terreni coltivati ad orto dalle alluvioni.
La struttura presenta una sola navata, con pregevoli stucchi.
Durante l’assedio di Verrua da parte degli spagnoli nel 1625, il Duca Carlo Emanuele I° di Savoia presenziava la Santa Messa, tanto che rilasciò il privilegio di poter graziare ogni anno un condannato.
Sotto l’arco che precede il presbiterio si trova uno stemma ligneo policromo con le insegne di casa Savoia.
Sul presbiterio vi sono due nicchie contenenti la statua di San Michele e l’altare della Madonna addolorata.
Nelle pareti laterali si trovano tele di notevoli dimensioni raffiguranti episodi della vita della Madonna dipinte da Giovanni Battista Ferraris.
Nel 1719 costruirono il campanile.
Nel 1785 spianarono il terrapieno davanti alla Chiesa per fare spazio alla contrada.

Confraternita di San Giuseppe

L’edificio sito in via San Giuseppe, risale, con ogni probabilità, agli inizi del 1500.
Solo nel 1607, dopo alcune visite pastorali del vescovo di Vercelli, venne eretta la compagnia della Santissima Trinità e poi quella della Misericordia che aveva il compito di assistere i condannati a morte. Nel 1693, grazie a una donazione di Angelica Margherita Sala, si diede inizio ai lavori di ampliamento della chiesa. I lavori vennero ultimati nel 1708. Oggi della costruzione originale rimane solamente il campanile. L’impianto, nel suo complesso, si ispira al tardo barocco. L’interno della chiesa è arricchito da due corridoi laterali che sembrano matronei.
I dipinti, situati nella parete dietro l’altare, sono di notevole valore, in particolare “La Natività”, opera del Moncalvo. Pregevoli l’altare maggiore del 1770 e il coro ligneo con stalli.

Il Parco Tournon

Il Parco Tournon e la villa omonima si rovano all’incrocio tra via Faldella e via Livorno Ferraris.
La villa era, un tempo, la casa dei conti Tournon.
Nel 1911, molte nazioni straniere mandarono degli alberi a Roma per festeggiare il 50° anniversario dell’Unità d’Italia.
Ottone Tournon che era conte e consigliere del re chiese di poter avere alcuni alberi per il parco della sua villa di Crescentino.
Gli furono donati alberi per noi insoliti e tra di essi il Ginko Biloba originario della Cina.
Ora il parco è un giardino pubblico; la villa è sede della Biblioteca Comunale.